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Festha Manna, appello alla Regione: «Sia inserita tra gli eventi di rilevanza religiosa»

L'amministrazione chiede alla Regione di riconoscere all'appuntamento un forte valore identitario e turistico

Redazione
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Un'origine che risale a tanti secoli fa e un culto capace di unire tante comunità non solo dell'Isola, ma anche della Toscana, della Campania e della Corsica. La Festha Manna per celebrare i Santi Martiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario non è ancora tra gli eventi che la Regione Sardegna riconosce come identitari e di forte richiamo turistico. Per questo motivo il sindaco Sean Wheeler ha chiesto alla Presidenza della Regione e agli assessorati al Turismo e alla Cultura di valutare l'inserimento della Festha tra le manifestazioni che ogni anno godono di specifici finanziamenti regionali.

«La Festha Manna è un appuntamento dove l'unione tra le comunità del territorio si manifesta attraverso il sentimento religioso e dove il richiamo turistico è molto forte grazie agli eventi che si susseguono nei tre giorni a cavallo della Pentecoste, a partire dal pellegrinaggio notturno del sabato fino al corteo di Pentecoste e al rito dello scambio delle chiavi, il giorno successivo, con la municipalità di Sassari. Stiamo chiedendo alla Regione – sottolinea il sindaco Sean Wheeler – di fare un'analisi storica e culturale affinché sia valutata attentamente l'importanza di una manifestazione che è tra le più antiche della Sardegna. La Festha Manna è, inoltre, a tutti gli effetti una festa identitaria, perché lega insieme il culto, il pellegrinaggio, la topografia del nostro territorio e il sentimento comune a tante località, non solo dell'Isola: il martire Gavino, infatti, viene venerato anche in diverse zone della Campania, in Toscana e persino in Corsica».

Le origini della Festha Manna affondano le radici in un passato molto lontano. «In diverse fonti – aggiunge l'assessore alla Cultura e al Turismo, Antonella Palmas – vengono citati sia il culto che i pellegrinaggi nei giorni dedicati ai festeggiamenti per il ritrovamento delle reliquie dei Santi, evento quest'ultimo che risale al 1614. Da almeno 402 anni, quindi, sappiamo con certezza che si tiene quella che oggi conosciamo con il nome di Festha Manna, ma altre fonti individuano il culto di San Gavino come molto sentito e diffuso nel regno di Torres, di cui la nostra città era capitale, già nel periodo medievale».

Nei tre giorni dedicati alla Festha Manna sono numerosi anche i visitatori che arrivano in città per partecipare ai riti della fede e agli eventi collaterali. L'amministrazione comunale ogni anno organizza un calendario di appuntamenti attingendo dal bilancio comunale. «Il Comune di Porto Torres promuove assieme alle associazioni eventi culturali, di sport e spettacolo durante le giornate della Festha per intrattenere e attirare un numero sempre maggiore di visitatori. Da quest'anno, inoltre, vogliamo coinvolgere maggiormente i Comuni dell'Area Vasta e dei paesi della Sardegna uniti dal culto per San Gavino, che avranno la possibilità di mostrare le eccellenze gastronomiche, artigianali e culturali in spazi a loro dedicati nella grande area espositiva che si crea ogni anno nelle vie della città. L'intento è quello di coinvolgere nelle prossime edizioni anche i paesi delle regioni italiane che venerano San Gavino e i paesi della Corsica. Tutti questi nostri sforzi – conclude l'assessore – ci auguriamo che vengano condivisi presto dalla Regione, ente con il quale siamo pronti a confrontarci per individuare insieme come valorizzare finalmente una delle feste più importanti della Sardegna».

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