È terminata la prima fase delle attività di messa in sicurezza affidate dal Comune di Porto Torres al Consorzio industriale provinciale nelle aree della Vinyls, società di produzione del pvc e vcm che per decenni è stata asse portante dell'ex stabilimento petrolchimico. Con i fondi stanziati dalla Regione sono stati svolti lavori per un importo pari a 250mila euro.
La delegazione che ieri ha visitato il sito era formata dal Sindaco Sean Wheeler, dall'assessore ai Lavori Pubblici, Marcello Zirulia, dall'assessore all'Ambiente, Cristina Biancu, dal Presidente del Cip, Pasquale Taula, dal rappresentante del Comune di Porto Torres nel Cip, Claudio Pecorari, e dai tecnici di Comune di Porto Torres, Consorzio industriale provinciale e Servizio tutela atmosfera e territorio della Regione Sardegna. Il sopralluogo ha interessato le aree che per sei mesi sono state oggetto della messa in sicurezza svolta parallelamente ai lavori di smantellamento, ancora in corso, degli impianti dell'azienda in fallimento. Le attività d'emergenza sono preliminari a un successivo intervento che dovrà essere definito attraverso un nuovo protocollo, per il quale è previsto un impegno di spesa da parte della Regione al momento superiore a 1,2 milioni di euro, destinati in parte all'esecuzione dei lavori per la bonifica dei suoli e del sottosuolo. «Abbiamo voluto verificare lo stato dei lavori insieme ai tecnici impegnati nel progetto –sottolinea il sindaco Sean Wheeler – e possiamo affermare che le opere preliminari per la messa in sicurezza sono di fatto concluse. Il pvc e il vcm furono tra i primi impianti a entrare in esercizio nello stabilimento. Per tanti anni nell'area della Vinyls si sono svolte attività ad alto impatto ambientale. E' bene, perciò, che tutte le misure per la prevenzione del rischio siano seguite in maniera accurata anche nella prossima fase». L'intervento, come stabilito al Tavolo interistituzionale istituito dalla Prefettura di Sassari, è stato eseguito dal Consorzio industriale provinciale «in un clima di grande collaborazione con gli enti coinvolti»,aggiunge il Presidente del Cip, Pasquale Taula. «Abbiamo chiuso quest'operazione in sei mesi – prosegue – risanando aree sensibili e riportandole in condizioni di sicurezza». Gli addetti alla bonifica hanno portato a termine una radicale pulizia del sistema di raccolta, stoccaggio e trattamento delle acque reflue industriali e delle acque meteoriche potenzialmente inquinate. Il Consorzio ha fornito anche i servizi di depurazione e la manutenzione degli impianti di strippaggio, occupandosi della pulizia e dell'isolamento della vasca di raccolta delle acque inquinate da alifatici clorurati prodotte durante le lavorazioni industriali.