Vernice per oltraggiare la storia e la fede. Non c'è voluto molto tempo all'autore delle scritte che hanno deturpato la facciata della chiesa di Balai. Due frasi, su entrambi i lati del monumento. Sono bastati pochi minuti, probabilmente nel primo pomeriggio, per calpestare la storia e la fede dei turritani e dei pellegrini che ogni anno, nel periodo di Pentecoste, si recano a Balai ad omaggiare i Santi Gavino, Proto e Gianuario. Un gesto che ha fatto indignare il popolo del web: su Facebook si sono scatenate le reazioni contro l'autore ("c'è la firma, speriamo lo trovino", hanno commentato alcuni). Non è tanto il danno materiale ad aver suscitato la reazione, quanto il solo pensiero che qualcuno abbia deciso di scaricare la propria frustrazione su uno dei monumenti più conosciuti di Porto Torres. C'è da sperare che il recente finanziamento per la videosorveglianza ricevuto dall'amministrazione comunale possa servire anche per monitorare i luoghi che raccontano la storia della città, oggetto spesso di atti vandalici come accaduto di recente sopra la spiaggia di Balai, dove sono stati distrutti i pannelli fotografici installati per promuovere Porto Torres e l'Asinara.