La sofferenza della croce nel volto del Divino. Elio Pulli lo ha immaginato così il viso di Gesù nel momento in cui ha esalato l'ultimo respiro e lo ha scolpito per sempre sul legno, creando una straordinaria opera d'arte esposta ieri (venerdì 25 marzo) nella Basilica di San Gavino. Il Cristo del maestro sassarese ha permesso di reintrodurre a Porto Torres, dopo tanti anni, il rito de S'Iscravamentu, la deposizione dalla croce. La scultura è a grandezza naturale e raggiunge nel complesso un altezza di circa tre metri. In passato era stata esposta anche nella Basilica di Santa Croce, a Firenze. Dopo la presentazione, nel pomeriggio, dell'opera di Pulli alla città , si è svolta la funzione religiosa del Venerdì santo. All'omelia di don Mario Tanca è seguita la deposizione di Gesù, un momento particolarmente sentito dai numerosi fedeli che hanno affollato la basilica. Al termine della funzione religiosa la statua è stata accompagnata in corteo verso la Chiesa della Consolata. Tantissime persone hanno partecipato ai riti del S'Iscravamentu, ripristinati dopo tanti anni. Una tradizione che è stata recuperata e che sarà opportuno custodire per non disperderne ancora una volta la memoria.