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Criptovalute: evitare i controlli degli Stati Uniti

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I più fermi sostenitori delle criptovalute nella SiliconValley  stanno provando ad ottenere un’ampia esenzione dal controllo federale che, a loro avviso, non fa altro che stoppare la crescita delle monete digitali, mentre l’industria aumenta le attività di lobbying per contenere la supervisione del governo sul mondo in veloce espansione delle criptovalute.

Stando ad alcune indiscrezioni, Andreessen Horowitz e Union Square Ventures hanno incontrato i funzionari della Securities and Exchange Commission (Sec) il 28 marzo, e hanno dichiarato che il controllo di Washington potrebbe rallentare l’innovazione legata alla tecnologia blockchain alla base di criptovalute come il bitcoin.

La Sec ha dato il via ad una bordata contro tante offerte di criptovaluta (Ico), affermando che i token virtuali emessi dalle startup sono investimenti che dovrebbero essere controllati normativamente cosìcome avviene per altri strumenti finanziari, sottoponendo le aziende a un’accorta supervisione federale. Il settore si trova davanti a un insieme di acronimi di agenzie: dalla Sec alla Commodity Futures Trading Commission (Cftc) fino alle autorità di regolamentazione in campo bancario che fanno da supervisoriai sistemi di pagamento e l’applicazione delle leggi contro il riciclaggio di denaro. Ma pure con Washington per stabilire se i guadagni dati dallo scambio di bitcoin debbano essere tassati.

Criptovalute: quando i controlli danneggiano la crescita

Quando il governo ha cominciato a fare maggior pressione, il settore si è tramutato in un modello per altre asset class o tecnologie in crescita. Sono stati assunti i più bravipersonaggi in ambito politico e legale per fare lobby e accrescere le lodi degli standard volontari, che potrebbero essere un’anticipazionedella regolamentazione ufficiale formando allo stesso tempo gruppi commerciali e mettendo in luce la blockchain in quanto tecnologia di trasformazione. «Non si può semplicemente mettere la testa nella sabbia e augurarsi che la vigilanza del governo sparisca», ha dichiarato Jason Weinstein, socio dello studio legale Steptoe& Johnson.

Weinstein, ex funzionario del Dipartimento di Giustizia, è componente dei consigli di amministrazione di Coin Centre e Chamber of Digital Commerce, floride associazioni con base a Washington che danno il massimo sostegnoall’industria delle criptovalute e la tecnologia blockchain. Esse hanno colmato i propri board con ex vertici delle autorità di regolamentazione, ivi compresi l’ex presidente della Cftc, JimNewsome, l’ex membro della Sec, Paul Atkins, e l’ex commissario della Cftc, Mark Wetjen. Agli incontri di marzo presso la Sec hanno partecipato Andreessen, Union Square e gli avvocati degli studi Cooley, e così via. Pure il partner di Andreessen Scott Kupor e il responsabile legale Ryan Warderano presenti, così come Brad Burnham e John Buttrick di Union Square.

Cosa dicono gli esperti di criptovalute?

I player più fermi del settore delle criptovalute lo scorso dicembre hanno ottenuto una vittoria sul piano della legittimità quando due delle più grandi borse di derivati, Cme Group e Cboe Global Markets, hanno lanciato i futures sul bitcoin. In fondo la mania delle criptovalute non accenna a placarsi in nessun ambito. Non solo bitcoin ma anche litecoin ed ethereum. Quest’ultimasta pendendo il volo anche grazie al fatto che può essere acquistata attraverso PayPal. Per ulteriori informazioni clicca il seguente link: https://www.giocareinborsa.com/blog/come-comprare-ethereum-con-paypal

A marzo, i fondatori, Cameron e Tyler Winklevoss, sono stati i primi leader di un exchange a far proposta di un piano per ideare un’organizzazione che abbia il finedi definire gli standard sugli exchange di valuta virtuale. La proposta potrebbe, in teoria, colmare la distanzapresente tra la giurisdizione Cftc e Sec, fornendo struttura e supervisione ai mercati delle valute virtuali, o almeno a quelli che hanno lo stesso andamentodei mercati tradizionali di scambio valutario.

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